incesto
Mamma e papà mi aiutano con l'eiaculazione precoce (3)
di blueweaver12
23.07.2019 |
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"Poi, però, arrivai di nuovo alla logica conclusione, stavo menando dei gran colpi ma con un giusto ritmo e mamma mi incitava “Sì…bravo…fai godere la tua..."
Nel giro di una decina di giorni accadde una cosa rara, papà tornò per un breve periodo di vacanza dalla Svizzera, paese dove lavorava. La sera uscimmo a mangiare fuori e poi andammo a dormire presto, complice l’abbondante vino rosso bevuto a cena. Il giorno seguente era ormai mezzogiorno, ma non c’era movimento in casa, tanto che mi convinsi che fossero usciti senza dire nulla. Provai ad aprire la porta della loro camera, non bussai perché ero sicuro non avrei trovato nessuno. Rimasi di sasso quando li trovai entrambi in camera, mia madre era sdraiata sul letto perpendicolarmente, le cosce spalancate, mio padre la stava leccando con foga. Era la prima volta che la vedevo completamente nuda, come andava di moda in quegli anni aveva un perfetto triangolo di peli nerissimi ma era molto curata e rasata sulla parte sotto, vicino alle grandi labbra. Diventai viola in volto e biascicai uno: “Scusate…scusate….non sapevo….”. Fui molto sorpreso di essere richiamato indietro.“Aspetta, aspetta!! Vieni un po’ qui, visto che ci sei! Tua madre mi ha raccontato di un bel problema che è venuto fuori lì sotto…” disse lui indicandomi il pacco.
“Mamma!! Davvero glie l’hai detto? Doveva essere un segreto!”
“Tuo padre è un uomo di mondo e conosce queste cose, ti può aiutare” fece lei.
“Certo, cosa credi, ho avuto la tua età anch’io”. Si fecero un cenno di intesa, lei agilmente mi arrivò alle spalle, incollandomi i seni alla schiena ed abbassandomi le mutande bianche tipiche di quegli anni, l’unico indumento che portavo quella mattina. Lui con calma cominciò a toccarmi tra le gambe, ma non facendomi una sega, con una mano stava soppesandomi le palle, quasi a controllare che fosse tutto a posto, con l’altra mi scoprì e mi ricoprì la cappella un paio di volte in tutto, sempre con l’aria di chi stava controllando.
Preso alla sprovvista e stimolato da quel lieve tocco ebbi una gigantesca erezione nelle sue mani, in pratica. Diventai rosso come un peperone. Se ne accorsero e mi tranquillizzarono dicendo che non c’era nulla di cui vergognarsi.
“Vediamo…” disse lui.
Poi, di nuovo ad un cenno di intesa mi fecero sedere sulla sponda del letto, mia madre si abbassò sulle ginocchia davanti a me, lui si defilò guardandoci da circa due metri di distanza con aria molto molto interessata, eravamo completamente nudi tranne mio padre, che indossava i boxer.
Con studiata lentezza mi prese in bocca la cappella e la spalmò bene di saliva, diede un paio di leccate leggere sempre insalivandolo, questa volta anche l’asta. Con mia sorpresa lo fece sparire tra le belle tette cominciando a farle scorrere su e giù sull’uccello bagnato.
“Ahhh. Ma…”
“Si chiama spagnola” mi insegnò lui “ti piace?”
“Uhhh…ahh…sì…sì…mi pi..ahh..ce…” biascicai. Le splendide tette avevano creato una corsia veramente perfetta per il cazzo. Lo tolse un attimo per riinsalivarlo e continuò, questa volta più piano. Fui contento del rallentamento, così la cosa sembrava più gestibile ed era meno probabile facessi una figuraccia. Papà però dovette accorgersene perché intervenne:
“Bene, bene!...perchè non lo prendi in bocca?” fece rivolto a lei con un sorriso.
“No…no, non lo regge” fu la risposta “ sprizza subito.”
“Addirittura?” si scambiarono uno sguardo e una mezza risatina “ma no, dai non esageriamo, è giovane e forte…”
“Vuoi vedere?” fece lei con aria di sfida
Detto questo lo imboccò con calma serafica, facendolo entrare quasi fino all’elsa. Poi cominciò un pompino meraviglioso fatto con foga, in pratica mi scopriva la cappella e all’istante lo tuffava in bocca fino a metà nel momento in cui il cazzo usciva dalla bocca subito la pelle si chiudeva fino in punta e via così di nuovo in bocca. Ogni tanto si interrompeva pochi secondi in cui mi dava alcune leccate sulla parte sotto della cappella e poi ricominciava. Ero al settimo cielo.
“Piano mamma! Ughh…piano….ahhh…un po’ più…pianohhh”
“Non ti piace?” fece lui
“E’...agw..è bello. Però mi stimola un sacco…è meglio…ahhh…sai…” cercai inutilmente di spiegare
“Tua madre è proprio brava con la bocca. Vedi, quando una donna ti sta rivolgendo la sua attenzione così, questa è arte. Devi dimostrare di apprezzare lo sforzo, e comportandoti come un ragazzino arrapato rischi di dimostrare di non meritarlo. Capito?”
“Uuuh…ahhh…ho capito, ho capito. E’ solo che…che…”
“Devi darle il tempo di farti vedere di cosa è capace, come un vero uomo”
“Certo…ughh…piano mamma…certohhh…agww”
“Succhiava con una foga davvero unica, quasi artistica, come aveva detto lui. Sarà passati al massimo un minuto e mezzo dall’inizio della spagnola che sentii chiaramente lo stimolo per venire. Provai a toglierlo con gentilezza dalla sua bocca, ma lei lo riacchiappò continuando a pomparlo. Sborrai.
“Ahhhhhhh” i primi due schizzi le andarono dritti in bocca, poi lo tolse e il resto le finì sulla spalla sinistra.
“Vedi?!!” fece con aria sconsolata rivolta a mio padre, e mentre parlava le usciva un grosso rivolo di sperma dalla bocca.
“Come…ma…già?”
“Eh…sì…”gli rispose lei
Ero lì in piedi tra loro, con il cazzo sgocciolante e ancora drittissimo, come se nulla fosse successo. Non sapevo cosa dire, mi sentivo le guance rosse…per fortuna papà mi tolse d’imbarazzo.
“Ah, mai è ancora bello duro” e dicendo questo lo toccò, come per sincerarsene, facendo scorrere la mano dalle palle all’asta un paio di volte. “Dai, che lo proviamo direttamente sul campo!”. E fece l’occhiolino a mia madre.
“Va bene, questa è la parte che preferisco” disse ridacchiando lei. Si diede una veloce pulita con un fazzoletto e si mise a quattro zampe sulla sponda del letto, aprendo le gambe, avevo una perfetta visuale della figa. Restai come incantato.
“Ma in questa posizione? Non so se per lui…” fece lui
“Dai!...fai un po’ divertire anche me, suvvia…” fece mia madre con ironia
A quelle parole e visto anche che ero rimasto attonito a fissarla, papà mi mise le mani sulla parte alta dei glutei e mi spine verso di lei con decisione. Quando fui ad una trentina di centimetri di distanza pose la mano destra sull’asta, abbassandomi la pelle che aveva ricoperto la cappella per metà e indirizzandolo verso la figa, mentre con l’altra mano sulla parte bassa della schiena mi spingeva in avanti. Entrò senza problemi, lei era completamente stonfa.
Era calda, presi coraggio e cominciai a scoparla come facevo con la mia ex fidanzatina insoddisfatta, cioè con frettolosi e convulsi movimenti del bacino.
“Ehi calma, calma, ti faccio vedere” face mio padre ridendo. Guardandoci aveva avuto una grossa erezione , mi fece togliere e si mise a penetrare mamma giusto per una ventina di secondi, notai che con lui prese ad ansimare. Provai a reinfilarlo, mi dovette di nuovo aiutare lui con la mano, in verità, perché stavo sbadatamente cercando di infilarlo nel culo, lo prese e mi guidò la cappella nel buco giusto. Cominciai ad imitare quanto avevo appena visto fare…e così la scopata era molto più godibile!
“Esatto, così. Vedi, si comincia con calma colpi lenti ma forti e decisi poi aumenti piano piano”
“Ahh…dai, così…ahh…bravo…sì…sì…scopala bene la tua mamma” aveva preso ad ansimare anche con me, ne fui entusiasta. Cominciò anche a restituirmi i colpi
“Ti piace vero fottere la mamma eh? E’ una gran donna sai, sei un ragazzo fortunato…”
“Sì papà, mi piace…ahh…ughh…mi piace tanto…tanto…uhhh…proprio tanto” avevo preso a scopare velocemente, quando mi accorsi che stavo per venire. “Aghh…mi manca poco papà…ghhh…poco…ahh…davvero poco”
“No!” fece lui senza nascondere il suo disappunto. “Scherzi, sono passati appena due minuti e dieci!” fece indicando il suo cronografo digitale. Stava tenendo il tempo, che uomo previdente. “E un po’ del lavoro l’ho pure fatto io!” Mi prese per i fianchi e mi staccò da lei. “Non puoi spruzzare ogni due minuti, è pure la seconda volta e dovresti esserti svuotato. Ho fermato il tempo ora riposati e poi continuiamo. Devi imparare a controllarti.”
“Ma con la terza sono più bravo…” cercai di difendermi.
“E’ vero…però tante volte la terza volta non gli diventa duro” fece mamma carezzandomi una guancia, si era messa seduta e, che dire, ormai mi conosceva. Dopo un po’ il cazzo cominciò lentamente a scendere, loro lo videro e ricominciammo. Questa volta la penetrai da solo e stetti attento a scoparla con colpi forti ma lenti. Mi piaceva tantissimo.
“Ahh…è proprio bello…aagghh…sì…mi piace” ricominciai a fottere a gran colpi.
“Piano ragazzo, piano…” disse lei. Ma ormai ero entrato nel loop e sentii che tra poco avrei schizzato.
“Uhmm…ahhhg….papà…mamma…ancora…adesso… mi manca poco..ahh…non so…” e lo guardai in cerca di una mano. Si mise dietro di me, appoggiando il petto alla mia schiena. Mi bloccò, facendomi restare però dentro e cominciò a massaggiarmi il petto, la zona appena sopra l’ombelico e l’interno delle cosce con grande perizia e gentilezza al tempo stesso. Era davvero bello, in cazzo era al caldo e non troppo stimolato, e mi piaceva molto farmi massaggiare. Chiusi gli occhi, intanto la sensazione di venire se ne andò. Lui se ne accorse e prese a spingermi il bacino da dietro fino a penetrarla in fondo, molto lentamente, poi me lo faceva uscire per metà e mi riguidava dentro. Andammo avanti per un po’, ora mi guidava a dare dei colpi più secchi e veloci, ad un certo punto, quando fu sicuro che avessi preso il ritmo stacco le mani e lasciò fare a me. Era davvero una bella scopata. Poi, però, arrivai di nuovo alla logica conclusione, stavo menando dei gran colpi ma con un giusto ritmo e mamma mi incitava “Sì…bravo…fai godere la tua mamma”
“Ohh….ahhh…mi piace davvero tanto….tanto…aghhh….ahhh” sentii di nuovo lo stimolo a venire, cercai di controllarmi e per un po’ ci riuscii, ma alla fine dovetti ammettere l’evidenza. “Ahh…mamma…uhhh…papà….mi…ahhh…mi manca poco…ughh…adesso mi manca…poco”
“Controllati, figliolo!” fece lui. Provai ancora a rimandare l’eiaculazione in un ultimo sforzo, contraendo le chiappe. Di nuovo ci riuscii forse per una ventina di secondi ma dovetti arrendermi. Ero come una diga che stava per sbriciolarsi.
“Ahhh…papà…non ce la…aghhh…faccio più…uhh…davvero….ahhh….posso, posso venire adesso?” chiesi con aria di supplica.
“Cosa dici…” Chiese a sua volta a lei “lo facciamo spruzzare questo ragazzo? Sono passati cinque minuti e ventidue”
“Va bene…dai…” disse lei un po’ delusa “Ma non dentro, però. E poi proviamo una terza.”
“Mi sembra giusto” sentenziò lui. “Uno…due..tre!” fece poi e, come a un segnale, mamma si staccò e si inginocchiò davanti a me imboccando il cazzo, papà si mise come prima dietro, con il petto contro la mia schiena. Ora lui me lo masturbava, menandomelo con perizia, lei mi lavorava la cappella con colpi di lingua.
“Dai su…prova un’ultima resistenza…poco poco…poi ti farai un bella venuta…poi, però”
“Ahh,va bene papà….aghh” e contrassi il culo come non mai. Ce la misi davvero tutta. Intanto però continuavo ad ansimare, era impossibile fare diversamente con loro che mi lavoravano diabolicamente il pisello. Lui con un sega fatta con incredibile esperienza e lei facendo guizzare la lingua dappertutto sulla mia cappella tuirgida.
“Ahh….uhhh…ughhh…forse…aghh…sì…uhmm…forse…ce…ahhh…la….f…ahhghh…fa...ahhh….sborro…devo sborrare! Aghhh…” E sborrai, abbondantemente. Spruzzai davvero parecchio, lei non stava proprio ingoiando ma diversi schizzi le arrivarono in bocca, il resto le scese lungo il collo andando a bagnare le tette. Mi cedettero le ginocchia e mi lascia andare sul letto, svuotato e felice.
Passarono una decina di minuti e provarono a rianimarmelo. MI masturbavano a turno e andarono avanti parecchio, lei me lo prese anche in bocca, ma fu inutile. Ero davvero stanco. Mamma continuava a lamentarsi che voleva venire, così lui la scopò da dietro contro il muro. Restai a guardarli per circa una mezz’ora, poi si abbandonarono all’orgasmo e mi raggiunsero per sdraiarsi nel letto, tutti e tre sfiniti, a scambiarci carezze.
I fondo soffrire di eiaculazione precoce non era così male.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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